La nave dei folli cronache da Venezia di Mimma Nocelli
Tutto in poche decine di metri quadri . Ci si accalcano star e giornalisti,cinefili e presenzialisti,rampanti e perdenti , businessman e autori terzomondisti,nobili decaduti e ricchi cosmopoliti ,veri artisti del cinema e nuovi arrivati senza arte né parte. Una fascia di terreno dove per dieci giorni ci si sente come in una nave lanciata sul mare e dalla quale non si puo' scendere se non si giunge a destinazione. Intanto si svolge la fiera delle vanità,esibita o fintamente negata da chi vuole giocare al gatto e al topo e si sottrae alla curiosita' di chi è lì per dar conto di un festival che ,se non fosse raccontato,non esisterebbe. Mentre si svolge l'antico rito delle gerarchie logistiche nel palazzo del cinema,dove i politici la fanno da padroni e pretendono un posto al sole e nei luoghi deputati del piacere si riuniscono gli happy fews,il tiepido sole della laguna illumina tutto,senza fare distinzioni e i veneziani ,totalmente indifferenti, non si voltano neppure alle urla animalesche dei paparazzi che pretendono attenzione al photocall. Questa è la Mostra,anno dopo anno.Decennio dopo decennio.Immutabile .Tranne lo spazio che, anno dopo anno decennio dopo decennio, si restringe a causa dei continui work in progress, costringendo i passeggeri di questa nave ad una convivenza sempre più Folle.